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Sintesi finale del percorso svolto #24

Siamo giunti alla fine di questo curioso percorso riguardo il tema dell'arte, indagato tra gli aspetti della filosofia e dell'ingegn...

venerdì 24 aprile 2020

Arte nella pandemia COVID-19 #11



L'arte è da sempre un espressione del nostro modo di essere, e come tale risulta essere essenziale esprimerla in momenti difficili come questi. Comunicare il nostro io interiore mette a nudo la nostra anima e ci permette di esprimere ciò che pensiamo "gridando" con forza le emozioni. Inoltre le opere d'arte sono la traccia della nostra esistenza, e le lasciamo anche per comunicare con le generazioni future e quindi per imprimere nell'eternità cosa è successo durante questa pandemia. Cosa meglio dell'arte riuscirebbe a far capire a chi non ha vissuto questi tempi le emozioni che stiamo vivendo?

Riguardo questo aspetto penso sia molto interessante ciò che Irene Llorca, Josè Guerrero ed Emma Calvo hanno costruito tramite Instagram. Parlo del primo museo digitale interamente votato al tema della pandemia: Il Covid Art Museum (CAM). Consiglio vivamente di andare a sfogliare questa pagina poiché scorrendo le varie immagini si capiscono le interpretazioni personali e spesso divertite dei vari artisti sul tema della quarantena, ma emergono anche ansie e preoccupazioni.

Profilo Instagram del Covid Art Museum
Ma, oltre che un significato profondo e interiore, l'arte può essere utile anche semplicemente a trascorrere il tempo durante giornate in casa, che ormai sembrano essere lunghissime. Rimando infatti a una proposta del Getty Museum che ho esposto in L'arte in quarantena.
Infatti in momenti come questi, in cui siamo costretti a rimanere nelle nostre abitazione per salvaguardare la salute di tutti, l'arte ci permette di evadere dal mondo fisico e viaggiare con la mente (clicca qui per una citazione).
Proprio per questo ci sono state tantissime iniziative grazie alle quali molti enti hanno messo a disposizione gratuitamente la visione di video, immagini e veri e propri musei virtuali.
Basta pensare alla home page di sky arte, che presenta una grande varietà di programmi in streaming a portata di click e completamente gratuite, o alla splendida idea del direttore del Museo Egizio di Torino Christian Greco, il quale ha inaugurato una serie di puntate su YouTube: Le passeggiate del Direttore.
Inoltre, l'arte è stata più che utile in tempi come questi, poiché in primis ci ha permesso di ringraziare tutte le persone che stanno lottando in prima linea (clicca qui): medici, infermieri, protezione civile, soccorritori ecc. Inoltre svariati artisti hanno deciso di mettere all'asta le proprie opere d'arte o istituire raccolte di fondi per finanziare gli ospedali italiani e i reparti che hanno necessario di fondi a causa di questa emergenza. (fonte: https://ilmanifesto.it/opere-in-dono-per-finanziare-ospedali-e-fondazioni-nella-pandemia/).

Un'osservazione importante è quella che riguarda gli effetti della pandemia sulla cultura. Il ruolo della tecnologia appare ormai preponderante all'interno della nostra quotidianità e grazie ad essa in questo periodo la quarantena risulta essere molto meno complicata. Anche l'arte ha subito questa digitalizzazione, si pensi per esempio ai musei cosiddetti 'virtuali'. Ora la domanda che si pongono in molti è: questa pandemia cambierà il modo di rapportarci con la cultura? Queste modalità digitali saranno preferite anche in futuro o si continuerà a prediligere esclusivamente lo stupore di una visita al museo?

Vi propongo in conclusione il punto di vista di Michelangelo Pistoletto, il fondatore di Cittadellarte, che ha contratto il virus ma fortunatamente è quasi guarito del tutto, tanto da aver rilasciato un'intervista. Riguardo il ruolo dell'arte all'interno dell'emergenza COVID-19 le sue parole sono queste:

"Il ruolo dell'arte è quello della sensibilità, che sta e viene dalla capacità di mettere sempre in movimento e in discussione quella che è stata l'arte - tra forme, etica ed estetica - di ieri. Un altro fattore è la capacità di rinnovare, di fare sempre un passo di fianco rispetto alla situazione che va dritta verso la catastrofe. Tempo fa ho fatto una dichiarazione sul concetto di "passo di fianco" o "passo del torero", in cui il potere va metaforicamente dritto come il toro: l'artista, che è il torero, attira il toro con il mantello rosso e l'animale va dritto. Invece cosa fa l'artista? Come il torero, fa un passo di fianco. Il sistema, invece, va dritto, non ha questa sensibilità di movimento che può avere l'arte."


venerdì 17 aprile 2020

L'arte nel cinema #10

Riguardo la presenza o la riproduzione di opere d'arte all'interno di scene cinematografiche si potrebbe fare un discorso molto lungo e interessante. In merito a ciò consiglio vivamente la lettura di un articolo a mio parere intrigante, che presenta addirittura 78 esempi del legame indissolubile tra pittura e cinema. (→https://www.lascimmiapensa.com/2016/10/18/cinema-e-pittura-sequenze-film/←)

Invece oggi scelgo di approfondire sempre più la vera essenza dell'arte, più che la sua rappresentazione. Infatti di seguito espongo sequenze di due film che entrano nel mondo dell'arte da due prospettive totalmente diverse: fisicamente (il primo) e verbalmente (il secondo).

"Dreams", Akira Kurosawa, 1990, Giappone


"Il rosso e il blu", Giuseppe Piccioni, 2012, Italia



L'arte nell'arte #09



Allegoria della pittura, Jan Vermeer
1666, conservato nel Kunstthistorisches Museum di Vienna

giovedì 16 aprile 2020

L'arte come funzione negativa in Platone #08

Come già accennato precedentemente (→Fantasticando...l'arte nasce come menzogna? #02←), Platone reputa l'arte totalmente diseducativa. Il tema è approfondito specialmente nei libri II, III e X de La Repubblica, attraverso un dialogo tra Socrate ed altri personaggi.

Platone reputa fondamentali nell'educazione dei cittadini (e soprattutto di coloro che avranno posizioni privilegiate nello stato ideale da lui pensato) arti come la ginnastica per il corpo e la musica per l'anima. Per quanto riguarda invece altri tipi di arte, risulta essere molto critico soprattutto nei confronti della poesia epica. Deve infatti essere bandita qualsiasi forma di poesia che possa dare un'immagine distorta di dei ed eroi. 
«Quelle che ci hanno cantato Esiodo, Omero e gli altri poeti. Sono loro che hanno composto miti falsi e li hanno narrati, e li narrano tuttora, agli uomini»[...]«Ciò che bisogna criticare più d'ogni altra cosa [...] è quando nel racconto si dà una cattiva rappresentazione della natura degli dèi e degli eroi, come un pittore che dipinge immagini per nulla simili a quelle che voleva riprodurre»
(Platone, Repubblica, Libro II) 
Inoltre si accentua la critica contro l'arte intesa come poesia e pittura. Infatti i poeti e gli artisti rappresentano la realtà sensibile, cioè ciò che è come appare. Per cui sono imitatori di qualcosa che imita l'arte, e se già di per sé l'imitazione è lontana dalla realtà, l'imitazione di un'imitazione è tre volte lontana dalla verità. Quindi l'arte risulta essere controproducente nel mondo della filosofia poiché rappresenta immagini fallaci ed è per questo tanto affascinante quanto ingannevole. 

«Ora fa' questa considerazione: qual è lo scopo della pittura verso ogni singolo oggetto? Imitarlo com'è in realtà o come appare? Insomma, è imitazione dell'apparenza o della verità?» 
«Dell'apparenza» , rispose. «Quindi l'arte dell'imitazione è lontana dal vero, e a quanto pare realizza ogni cosa perché coglie una piccola parte, che per di più è una parvenza, di ogni singolo oggetto. Ad esempio noi affermiamo che il pittore ci dipingerà un calzolaio, un falegname, gli altri artigiani, senza aver alcuna competenza di queste arti; tuttavia, se fosse un buon pittore dipingendo un falegname e mostrandolo da lontano riuscirebbe a ingannare fanciulli e uomini sciocchi, perché lo farebbe sembrare un vero falegname». 
[...] 
«Il poeta imitatore non ha una propensione naturale per questa parte dell'anima e la sua bravura non è fatta per piacere ad essa, se vuole acquistare fama tra la gente, ma è incline al carattere emotivo e volubile, perché lo si imita facilmente». [...]«Avremmo dunque ragione di criticarlo e di paragonarlo al pittore, al quale assomiglia sia perché crea opere scadenti rispetto alla verità, sia perché frequenta un'altra parte dell'anima, a lui affine, e non quella migliore. [...] diremo che il poeta imitatore crea in privato una cattiva costituzione nell'anima di ciascun individuo, compiacendo la sua parte irrazionale, quella che non sa distinguere ciò che è più grande o più piccolo, ma giudica le stesse cose ora grandi ora piccole, fabbricando parvenze illusorie e rimanendo assai distante dal vero».

(Platone, Repubblica, X libro)


Personaggio che rappresenta Platone nell'affresco 'La scuola di Atene', di Raffaello Sanzio (1510)

Fonti:
http://www.ousia.it/SitoOusia/index.htm
https://www.skuola.net/filosofia-antica/platone-funzione-negativa-arte.html

mercoledì 15 aprile 2020

L'arte in quarantena

Tra le tante cose che le persone stanno mettendo in atto in questo periodo di isolamento, il Getty Museum ha invitato gli utenti a postare ricostruzioni dal vivo di opere d’arte.


L'arte nella poesia #07

Abbiamo iniziato ad approfondire il rapporto tra ARTE e LETTERATURA già in alcuni post precedenti (step 1 e step 6). Oggi ci addentriamo nel mondo della POESIA, e cerchiamo di studiare a fondo la relazione tra questa e l'arte. Interessante è l'osservazione che fa il greco Simonide di Ceo, che definisce la pittura "poesia muta", e la poesia come "pittura che parla". Questa affermazione ci permette di comprendere maggiormente i mondi di queste due arti, legate e allo stesso tempo in competizione l'una con l'altra. 
A questo riguardo consiglio vivamente la lettura di una pagina piuttosto interessante, che tratta della relazione ARTE-POESIA nel corso dei secoli.

Di seguito propongo 'Ode on a grecian urn', una delle più famose poesie di John Keats, importante letterato britannico del Rinascimento. Pubblicata nel 1819, la poesia risulta essere un'ode alla magnificenza di un'opera artistica dell'antica Grecia: un'urna. Secondo il poeta quel piccolo vaso antico racchiude il significato dell'eternità dell'arte, e la sua eterna bellezza e superiorità. Qui presento un link con la traduzione della poesia, di cui riporto alcuni frammenti, a mio parere, significativi. 


(EN
«Thou still unravished bride of quietness!
Thou foster-child of silence and slow time,
Sylvan historian, who canst thus express
A flow'ry tale more sweetly than our rhyme[..]»
(IT
«Tu, ancora inviolata sposa della quiete,
Tu, figlia adottiva del silenzio e del lento tempo,
Narratrice silvana, tu che sai esprimere
una favola fiorita più dolcemente delle nostre rime[...].
«Heard melodies are sweet, but those unheard
Are sweeter; therefore, ye soft pipes, play on;
Not to the sensual ear, but, more endeared,
Pipe to the spirit ditties of no tone [...]»


« Thou, silent form, dost tease us out of thought As doth eternity: Cold Pastoral!
When old age shall this generation aste, Thou shalt remain, in midst of other woe.
Than ours, a friend to a man, to whom thou say's,
"Beauty is truth, truth beauty, - that is all
Ye know on earth, and all ye need to know.
 »
«Le melodie ascoltate sono dolci, ma quelle inascoltate sono più dolci; su, flauti lievi, continuate; non per l'orecchio sensibile, ma, più accattivanti, suonate per lo spirito melodie silenziose[...].»

«Tu, forma silenziosa, come l'eternità tormenti e spezzi la nostra ragione:
Fredda pastorale!
Quando l'età avrà devastato questa generazione, ancora tu ci sarai, eterna, tra nuovi dolori, non più nostri, amica all'uomo, cui dirai,
"Bellezza è verità, verità bellezza, - solo questo
Sulla Terra sapete, ed è quanto basta. »
                                                                                 (Johan Keats, Ode on a Grecian Urn, vv. 1-4, 11-14,  44-50 )



Nella poesia l'opera d'arte è presentata come un qualcosa di straordinario, senza, tempo, suggestivo, considerata dallo spettatore la manifestazione stessa del sublime. Nei versi riemerge la competizione arte-poesia, in cui stavolta è l'arte a prevalere proprio perché le parole del poeta sono: "Tu che sai esprimere una favola fiorita più dolcemente delle nostre rime..".  Successivamente invece emerge il rapporto tra l'arte e la poesia, in cui, ovviamente, è sempre l'arte a vincere, in quanto "Le melodie ascoltate sono dolci, ma quelle inascoltate sono più dolci". Le prime infatti sono dirette all'orecchio sensibile, mentre le melodie silenziose vengono suonate per lo spirito.

Ho proposto questa poesia di Keats perché penso sia perfetta ad esprimere la magnificenza dell'arte, la sua eternità e soprattutto la sua incorruttibilità. L'urna è emblema dell'intero mondo dell'arte, che è suggestivo, ma allo stesso tempo, come l'Eternità "tormenta e spezza la nostra ragione". Infatti l'ultima stanza sottolinea con angoscia la relazione tra l'infinità dell'arte e la finitezza dell'uomo. Tuttavia l'urna, personificazione dell'arte, rimarrà, e stupirà le future generazioni con la sua enigmaticità. L'unica cosa che conta è che "bellezza è verità, verità è bellezza".


Fonti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Ode_su_un%27urna_greca
https://www.skuola.net/letteratura-inglese-1800-1900/commento-ode-urna-greca.html

sabato 4 aprile 2020

Tema dell'arte in alcune opere letterarie #06

Come già accennato in un post precedente, il rapporto tra arte e letteratura nel corso dei secoli è sempre stato molto complesso e allo stesso tempo affascinante.
In questo articolo approfondiamo la presenza del tema artistico nella letteratura.

La pittura è presente in molte opere letterarie; io ho deciso di presentarne alcuni, a mio parere, intriganti e interessanti per comprendere al meglio il mondo dell'arte.

Il ritratto di Dorian Gray è uno dei capolavori dello scrittore irlandese Oscar Wilde pubblicato nel 1890-1891. 
Dorian Gray è il protagonista del romanzo, ed è un ragazzo dall'aspetto incantevole. Questo gli provocherà molti danni, poiché egli troverà un suo ritratto talmente bello da iniziare ad invidiarlo perché, al contrario di sé stesso in carne ed ossa, il quadro rimarrà incantevole per sempre. Il giovane stipula un patto con il demonio per restare eternamente bello, mentre il quadro avrebbe mostrato i segni dell'avanzare degli anni e della corruzione morale del personaggio, ormai adulatore solamente della propria bellezza. Così, dopo aver nascosto il quadro in soffitta, decise di dedicarsi a una vita all'insegna del piacere. L'ossessione per il quadro però non sparì, tanto da decidere di lacerarlo con un pugnale. Il romanzo si conclude con il ritrovamento del corpo di Dorian in soffitta, con il pugnale nel cuore. Misteriosamente il viso del protagonista era irriconoscibile e avvizzito, mentre, al contrario, il ritratto era tornato divinamente bello e giovane.

Il vero protagonista del romanzo è l'ARTE, il che lo rende perfetto per il tema da me affrontato. Il decadentismo e l'estetismo sono basilari in questo capolavoro, che sostanzialmente può essere riassunto con il concetto de L'ARTE PER L'ARTE. Questo imperativo sta a significare che l'arte è l'unico sommo scopo di tutte le cose, ed è fine a sé stessa. Questa visione del tempo ci fa approfondire la visione e l'interpretazione che le generazioni hanno avuto nei confronti dell'arte nel corso dei secoli. A mio parere, questa interpretazione dell'arte è profondamente radicale, e, proprio per questo motivo, particolarmente interessante.


"Life imitates Art far more than Art imitates life."
(La vita imita l'Arte molto più di quanto l'Arte imiti la vita.)

Lord Henry Wotton, in The picture of Dorian Grey



Il secondo romanzo che vi presento è Il ritratto ovale di Edgar Allan Poe, pubblicato nel 1842. 
La storia racconta di due personaggi che si trovano in una camere piena di opere d'arte e di un libro che contiene la spiegazione della vicenda di ognuna di queste. I due rimangono affascinati in particolare da un quadro raffigurante una giovane; questo infatti era stato dipinto egregiamente tanto da far sembrare la donna ritratta ancora viva. Così decidono di leggerne la storia, e scoprono che la donna ritratta era la moglie del pittore. Lui però era innamorato dell'arte più di quanto lo fosse di lei. Un giorno la donna accettò di posare per un suo quadro, ma accadde che lui, preso dal ritrarla, non si accorse che la moglie stava lentamente deperendo. Alla fine, dopo esser rimasto estasiato dalla vitalità del quadro compiuto, si girò e si accorse che la moglie era morta.


Il racconto vede l'arte quasi come assassina della giovane donna. Identificando l'arte con la morte, emerge il difficile rapporto ARTE-VITA, che diventa il tema centrale della storia. Molti critici affermano che Allan Poe volesse sottolineare come l'arte possa essere rivelatrice delle colpe dell'uomo e che l'artista si nutra di essa.





" "Ho dipinto la vita stessa!" gridò. 
E si volse di scatto a guardare la dolce consorte, 
ma lei... era morta! "

 The oval portrait, Edgar Allan Poe

Il piacere è il romanzo più famoso di Gabriele D'Annunzio, famoso scrittore e poeta simbolo del decadentismo italiano. L'arte all'interno della vicina l'arte assume il ruolo più importante di tutti, poiché il protagonista, Andre Sperelli, è un'esteta che vede l'arte come modello di vita a cui ispirarsi. Questo però lo porta a una corruzione morale e fisica, ma D'Annunzio non è chiaro sulla sua visione. Infatti lui espone la storia ma la fine di Andrea Sperelli rimane a libera interpretazione. Molti pensano che il poeta abbia presentato il. protagonista come esempio negativo che non bisogna seguire, ma questo potrebbe risultare improbabile tenendo conto della personalità di D'Annunzio, che al tempo rappresentava la figura di un vero e proprio dandy. 


"Bisogna vivere la vita come un'opera d'arte."

(G. D'Annunzio, Il piacere, libro I, capitolo II)


Poiché è alquanto restrittivo parlare solo di pittura, credo che sia bene indagare anche altri tipi di arte, perlomeno quelle figurative. Riguardo scultura e architettura ci sono giunti più che altro veri e propri trattati. Un'esempio per tutti è proprio la collezione di trattati redatti da un importantissimo personaggio del Rinascimento: Leon Battista Alberti. DI particolare rilevanza sono il "De statua"(1464) e il "De re aedificatoria"(1450), trattati in lingua latina sui temi rispettivamente della scultura e dell'architettura.  In particolare l'ultimo (essenziale anche nel mondo dell'ingegneria), è universalmente riconosciuto come uno dei più importanti trattati sulla tecnica delle costruzioni e prende ispirazione dal rilevante testo dell'antichità De architectura, steso dall'architetto e scrittore romano Marco Vitruvio Pollione intorno al 15 a.C.


Fonti:
https://iris.unitn.it/retrieve/handle/11572/165132/116193/IntroduzioneUtpictura.pdf
https://it.wikipedia.org/wiki/Il_ritratto_di_Dorian_Gray
http://www.sapere.it/enciclopedia/arte+per+l%27arte%2C+l%27-.html
https://it.wikipedia.org/wiki/Il_ritratto_ovale